La comunicazione d’impresa e il marketing vanno al passo con i tempi?
Ho sempre amato i “classici” della letteratura e del cinema, perché, essendo appunto dei “classici”, ci mettono di fronte, a volte inaspettatamente, pezzi di verità universali indiscutibili ed è per questo che si chiamano “classici” (anche se l’etimologia della parola non è proprio questa).
Certi paragrafi, certe battute, improvvisamente ci lasciano a bocca aperta, aggiungono qualcosa di straordinario alla nostra esistenza e la illuminano, come quando accendiamo la luce in una stanza buia. Flash! Istante di luce! Bagliore fulmineo e chiarore: tutto visibile, evidente, all’improvviso.
In questi giorni sto traslocando e, assolutamente inatteso, è arrivato il momento di stabilire cosa conservare e cosa lasciare.
Non c’è posto per tutto, diverse cose sono divenute inutili col tempo e vanno abbandonate al loro destino. Altre, possono trovare migliore collocazione altrove, come diversi libri e manuali che oggi posso comodamente leggere in versione digitale.
Dover decidere se trovare una sistemazione per alcuni mobili, oggetti e regali, oppure disfarmene completamente per lasciare posto a cose nuove, più utili e meno ingombranti, mi ha ricordato una delle battute di Forrest Gump: “Mamma diceva sempre: devi gettare il passato dietro di te, prima di andare avanti.”
Anche nel marketing e nella comunicazione d’impresa è così: i “grandi” del passato ci hanno insegnato molti principi fondamentali che ancora oggi sono validi.
Le scienze sociali hanno tracciato le strade per capire i consumatori, le motivazioni e le leve per influenzarne in comportamenti. Oggi, quegli stessi consumatori sono divenuti soggetti attivi del mondo digitalizzato.
Perciò, ora che siamo entrati nell’era digitale, dobbiamo imparare nuovi linguaggi, modi di interagire con gli altri, non più “oggetti” delle nostre strategie di vendita, bensì “soggetti” con i quali comunicare e costruire relazioni.
Non serve a nulla rimpiangere il passato e disapprovare un presente che non riusciamo a “catalogare” perché in costante mutazione.
Nel marketing come nella comunicazione d’impresa, dobbiamo definire cosa tenere del passato che ci aiuti a comprendere questo presente multiforme.
Se non lo facciamo subito, prima o poi qualcosa ci costringerà a farlo, una crisi di mercato, un concorrente straordinariamente bravo, un calo inspiegabile delle vendite o della reputazione oppure quella fastidiosa sensazione di non riuscire a capire perché tutto è diventato maledettamente complicato.
Ora so cosa tenere, cosa buttare e cosa regalare e mentre chiudo scatoloni e pacchi mi domando: “Chissà come sarà vivere in una nuova casa, in un nuovo quartiere, conoscere persone nuove e cercare di capire tutto questo “nuovo”?
Mi basterà aggrapparmi al passato per sentirmi al sicuro oppure dovrò imparare qualcosa di nuovo per andare avanti?
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