La coerenza per un imprenditore e per la sua impresa rappresenta l’elemento più importante dell’intero ciclo di vita dell’azienda.
Ho già parlato di “coerenza nell’immagine aziendale” nel mio post “Aprire un’azienda – 5 consigli per costruire un’immagine aziendale coerente – parte 3”.
Tuttavia in questo post voglio ragionare sul significato più esteso del termine, per cercare di capire cosa vuol dire essere coerenti e comprendere la straordinaria importanza di questa parola e quanto essere coerenti sia il fondamento di ogni attività umana ed anche di tutte le attività produttive ed economiche.
Dare una definizione di coerenza oggigiorno è difficile anche se i vocabolari parlano chiaro, almeno una definizione che “arrivi” veramente al cuore delle persone perché “coerenza” è un termine che si presta a troppe interpretazioni con troppi sinonimi che portano da altre parti.
Allora meglio usare degli esempi pratici, illustrare delle situazioni dove la coerenza è fondamentale per ottenere i risultati desiderati. E qui, fra desideri e risultati già siamo completamente dentro il concetto di coerenza.
La coerenza per raccontare storie
Devi costruire il set cinematografico, lo studio legale dove un cliente deve incontrare un avvocato di successo. Come va arredato l’ufficio dell’avvocato?
Per capirci bene bene, prima di rispondere dobbiamo dare la definizione del termine “immaginario collettivo” che, secondo Wikipedia è “un insieme di simboli e concetti presenti nella memoria e nell’immaginazione di una molteplicità di individui (collettività, società) parte di una certa comunità, e che dà forma alla memoria collettiva.”
Quando dei simboli, degli oggetti, delle cose si “legano” a situazioni specifiche e vengono usati ogni volta per illustrare gli stessi concetti, situazioni e condizioni, allora tutti gli individui di quella collettività, comunità, società percepiscono un messaggio identico o molto simile. Cioè, il principe azzurro deve essere sempre snello, alto, a quasi sempre biondo, occhi azzurri, ovviamente bellissimo, magari in sella a un cavallo bianco simbolo di purezza. Un principe azzurro sovrappeso coi capelli rapati a zero e pieno di tatuaggi magari potrebbe essere il sogno di una ragazza con stessi gusti ma di certo non attirerebbe l’attenzione di milioni di teenager della classe media i cui “valori” e simboli, parte del loro immaginario sono completamente diversi. Cominciamo a capirci?
Quindi, se diamo per scontato che gli avvocati di successo siano anche ricchi e gli studi legali di costoro si somiglino in tante parti del mondo, per “raccontare” il nostro avvocato, per dire delle cose su di lui, la sua vita, il suo carattere, dovremo usare dei simboli, degli oggetti condivisi dalla maggioranza delle persone, delle cose presenti nell’immaginario collettivo legate alla figura dell’avvocato di successo.
Perciò lo studio dell’avvocato dovrà contenere: libri, tappeti, scrivania di legno prezioso, piante, oggetti di valore, quadri, arredamento costoso, di pelle, di colore scuro, o al contrario, potrebbe essere uno studio minimalista, con pochissimi oggetti di design che esprimono eleganza e lusso e raccontano uno stile di vita da “avvocato di successo”, quindi la solita poltrona Frau, una scrivania con tanti gadget ipertecnologici sopra, ecc.
Tutto questo cosa c’entra con la coerenza? Eccome se c’entra, perché se nello studio dell’avvocato ricco, dove lui ama circondarsi di oggetti preziosi useremo degli oggetti che possiamo definire “in contrasto, in contraddizione” con lo stereotipo dell’avvocato di successo, quindi sono “cheap”, illustrano uno stile sciatto, povero e senza gusto allora non saremo stati coerenti con l’idea condivisa dall’immaginario collettivo e la nostra “narrazione” farà acqua da tutte le parti, il nostro avvocato anziché sembrare ricco e famoso, sembrerà un neolaureato alla disperata ricerca di clienti per pagare le bollette.
Per farla breve: la coerenza in questo esempio significa usare oggetti e simboli che risuonano nella mente delle persone allo stesso modo, raccontano una storia usando elementi stereotipati, cose che secondo la maggioranza fanno parte di un mondo anziché di un altro. Pensa alle case dei Forrester nella serie tv: tutte simili, gli oggetti raccontano “coerentemente” un mondo, una realtà, stili di vita con caratteristiche che possiamo riconoscere cosicché ogni volta che vedremo gli stessi oggetti, gli stessi simboli, li collegheremo a quel mondo, a quella realtà, a quello stile di vita, a quel gruppo sociale il quale, usandoli, comprando certi prodotti e oggetti, definisce e comunica la sua identità. Wow, tanta roba, magari scrivo un altro post sulla questione dell’identità personale. Ma torniamo ad esempi che possiamo capire meglio.
Anche le imprese devono essere coerenti, qualsiasi cosa facciano.
Forse il 90% degli hotel sono così, incoerenti con il messaggio che vogliono comunicare ai potenziali clienti.
A parole, i siti degli hotel, raccontano una storia ma la “realtà” che i clienti si trovano davanti ne raccontano un’altra. Lo dicono le recensioni sui vari siti di booking, sui social, sui commenti dei blog. E qui casca l’asino: moltissimi imprenditori del settore turistico non hanno idea di cosa sia la coerenza, soprattutto stilistica, ma pretendono di convincere i clienti che il loro hotel è un luogo piacevole, arredato con gusto nel quale le persone troveranno zone studiate appositamente per rilassarsi e tante altre caratteristiche che esistono, ma solo dentro la loro mente. Questa è la storia che gli imprenditori turistici si raccontano e la narrazione che cercano di trasmettere ai potenziali clienti.
La realtà che si presenta al cliente, troppo spesso, racconta di ambienti trascurati e privi di una vera personalità. Anzi, la personalità ce l’hanno ed è quella del proprietario che non ha idea di cosa sia la coerenza, soprattutto stilistica.
Ci sono ancora albergatori (migliaia? milioni?) che non hanno la minima conoscenza di come accostare materiali, stili architettonici, colori, forme, non hanno mai cercato di formarsi una cultura su come usare oggetti, forme e colori per creare esperienze sensoriali, per rassicurare i clienti sulla qualità dei servizi che possono aspettarsi, non sanno nemmeno che è stata inventata la “musica per ascensore”, o per centro commerciale che è quel genere musicale che rilassa e induce le persone in uno stato d’animo accogliente, positivo, sereno e predisposto a fare scelte d’acquisto.
Costoro accolgono i clienti in posti dove c’è di tutto cosicché la loro passione possa “trasparire” dai mille oggetti mescolati a caso ed i quali, sempre secondo loro, formano un ambiente che racconta di viaggi ed avventure, mentre il cliente si chiede se è capitato un bazar o ha sbagliato indirizzo ed entrato in magazzino all’ingrosso di arredamento etnico!
Oppure non c’è niente di quello che è stato promesso, i tavoli sono apparecchiati come in un centro per anziani che ha finito le sovvenzioni statali ed il personale ti saluta voltandosi dall’altra parte come se fosse entrato il postino anziché un gruppo di persone che si chiamano “clienti paganti” cioè coloro i quali pagheranno gli stipendi dei dipendenti ed i ricavi di fine mese al proprietario!
Questi imprenditori totalmente inconsapevoli, che si tratti albergatori, produttori di zanzariere o ristoratori, credono di essere coerenti con l’idea che si sono fatti del loro “cliente tipo” e finiscono per acquisire clienti, che, ovviamente, non somigliano per niente a quelli che sognavano.
Torniamo al nostro albergatore. Tu pensi di entrare in un hotel che ti ha promesso di farti sentire come a casa tua e quando ci metti piede ti rendi conto che casa tua è molto più elegante, confortevole e “coerente” con le tue scelte di vita!
Piccolo consiglio per creare ambienti “coerenti con un’idea”
Se non hai milioni di euro per pagare designer di fama internazionale che rivoltino il tuo hotel o B&B come un calzino, puoi arrangiarti come hai fatto fino ad ora. Ma almeno scegli un’idea, una missione univoca da comunicare, uno stile e sii coerente con tutto questo. Vai su Internet, anche su Instagram che è la bibbia delle immagini per ogni esigenza, e cerca tutte le foto che illustrano la tua idea, lo stile che hai scelto. Poi inizia a scegliere i colori, gli oggetti, la disposizione degli ambienti, la luce delle camere, i tendaggi, le piastrelle, gli accessori, i tessuti, i copriletto e tutto quello che “rientra” nello stile che hai scelto, cioè tutto ciò che è coerente con l’idea che deve essere alla base del tuo nuovo hotel, B&B, negozio, stabilimento balneare, pizzeria, ristorante eccetera, eccetera.
Non hai tempo per farlo? Chiama un bravo arredatore di provata esperienza e gusto e fatti aiutare. Questo genere di persone sanno cosa significa creare un ambiente “coerente” secondo uno stile e, mi spiace per te, ma se hai scelto uno stile “tutto bianco latte e nordico” come va di moda adesso (vedi hashtag #interiormilk su Instagram), dicevo, mi spiace per te ma i tuoi quadri con le aragoste morte o le trecce di cipolle fatte di raffia sparse sui muri nella sala colazioni finiranno in soffitta.
Cos’è la coerenza in azienda e la tua impresa fa scelte coerenti?
Se vuoi convincere i tuoi clienti che la tua azienda è coerente con quello che promette, con le scelte che fa e con la storia che racconta allora ricorda questo:
“smetti di fare le cose sbagliate per le giuste ragioni”
come ripete Sir Ken Robinson, notissimo educatore, scrittore e speaker.
Se racconti al mondo che la tua azienda è innovativa mentre i tuoi prodotti e servizi non lo sono, sei incoerente. Oltre che destinato al fallimento.
Se cerchi di attirare clienti nel tuo hotel con foto di ambienti accoglienti e confortevoli mentre quando arrivano li fai stare in piedi davanti a una reception in una zona angusta e semi buia, le luci sembrano quelle di una discoteca anni ’80 e tutti i muri sono coperti di quadri di caccia, di stampe su carta di nature morte che cerchi di vendere ai clienti per racimolare qualche euro, allora sei incoerente con la promessa che fai di ambienti accoglienti e confortevoli.
Non è facile definire la parola “coerenza” ma basta guardarsi intorno per capire subito cosa vuole dire il suo contrario cioè “incoerenza”: fare il contrario di ciò che prometti di fare o che stai facendo.
Da qui, essere coerenti non significa seguire stupidamente la stessa strada anche quando all’improvviso ci troviamo davanti a un burrone.
La persona coerente può e deve cambiare idea quando ne scopre una migliore, più efficace, più aderente a ciò che crede profondamente.
Se non lo fa è solo preda di uno sciocco attaccamento al dogma della conformità che consiglia di “fare sempre la stessa cosa per essere considerati persone serie e coerenti”.
Morale della storia
Vuoi vedere esempi di imprenditori e persone incoerenti?
Cerca quelli che si lamentano di non essere riusciti a costruire ciò che volevano oppure le persone che lamentano che i risultati che hanno ottenuto sono diversi dalle loro aspettative.
Sono persone che avevano in mente degli obiettivi ma che per raggiungerli hanno fatto scelte che hanno portato in altre direzioni senza che loro se ne accorgessero, a causa della loro inconsapevolezza.
Quando siamo inconsapevoli delle nostre scelte e dei risultati che otterremo per effetto delle scelte stesse, otteniamo sempre risultati diversi da ciò che proclamavamo di desiderare.
Quando le persone si lamentano di non avere ottenuto ciò che volevano, in realtà hanno ottenuto qualcosa.
Spesso hanno ottenuto anche qualcosa di “importante” ma che, in genere “non vedono e non apprezzano” perché non è ciò che volevano dal momento che sono state incoerenti fino in fondo, continuando a fare
“le cose sbagliate per le giuste ragioni”.
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