L’informatica, la tecnologia e poi Internet hanno spinto miliardi di individui a venerare un nuovo dio: la velocità.
Grazie alle tecnologie e poi alla rete Internet, beni materiali e immateriali come merci e informazioni, possono essere scambiati ad una velocità mai vista prima nella storia.
Tutto può essere scambiato velocemente ma anche creato velocemente.
Nel 2023 ancora più velocemente attraverso l’uso dell’Intelligenza Artificiale.
La convinzione che genera le conseguenze più dannose è che la velocità sia in grado di sopperire anche alla mancanza di conoscenza, cultura, esperienza, talento, creatività, pensiero critico, lungimiranza, visione, introspezione.
Dal micro lavoratore autonomo che fa il pedicure in casa alla grande impresa, tutti credono che per vendere un prodotto o un servizio basti avere un’idea, raramente originale, creare una campagna su Facebook o altri social e vedere piovere clienti e denaro.
Quelli che come me hanno visto la pubblicità e il marketing diventare popolari come le infradito negli ultimi 60 anni, sanno che le persone, tra le altre cose, hanno bisogno di “tempo” per conoscere, percepire, capire, provare, fidarsi e acquistare.
Vale per i prodotti e specialmente per i servizi alla persona e alle aziende.
Ma questo imprenditori e professionisti che vendono servizi non lo accettano – c’è sempre qualcuno abbastanza bravo da convincerli che in un mese ha realizzato vendite per 1 milione di euro.
La velocità sommata all’avidità generano stupidità.
E questa manda in fallimento le attività di ogni tipo e dimensione.
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